Quale cibo più del pane rappresenta da secoli la potenza vitale dello scambio e del dono ma anche il simbolo della crescita? Il pane in effetti porta con sé il senso più profondo del processo di trasformazione della natura, fondamento della nostra civiltà intesa come formazione, educazione, trasmissione.
Il lievito madre, motore di questa trasformazione, passa di mano in mano, di famiglia in famiglia e tramanda così questa tradizione, che fa del pane lo straordinario risultato di una cooperazione. È quindi l’alimento sociale per eccellenza che può in qualche modo non soltanto raccontare sé stesso, ma dirci qualcosa di più sulla società, innescando riflessioni sociali e culturali anche apparentemente lontane dal mondo dell’alimentazione.
Perché quindi una rivista sul pane non può trasformarsi in uno strumento d’analisi di tematiche diverse come agricoltura letteratura, storia, antropologia e perché no, sesso?
È quello che ha fatto il panettiere milanese, e ora anche editore, Davide Longoni con L’Integrale, una rivista quadrimestrale nata nel 2020 che attraverso il pane indaga la storia e le storie umane nel loro intrecciarsi come le maglie glutiniche di un impasto.
Diletta Sereni è la direttrice editoriale della rivista mentre il direttore artistico è Gianluca Cannizzo e sue sono anche le illustrazioni. La redazione, oltre a Diletta Sereni, è formata da Gabriele Rosso, Irene Soave e Tommaso Melilli e ogni numero ospita diversi autori e autrici. Il progetto grafico è di Elisa Cusimano.
Sia lo stile grafico che le illustrazioni sono leggeri e moderni a volte anche in contrasto con i contenuti più impegnativi, ma proprio per questo conferiscono alla rivista una freschezza che colpisce anche i non addetti ai lavori.
Come il pane si presenta in tantissime forme differenti, così anche la rivista L’Integrale ospita diversi mezzi narrativi come saggi, reportage, memoir, racconti, fotografie, illustrazioni, ricette. Un’eterogeneità concettuale quindi nelle tematiche e nei modi in cui raccontarle, e di conseguenza anche nei possibili lettori. Può infatti essere oggetto d’interesse di un vasto pubblico che comprende appassionati della panificazione ma anche lettori curiosi di storie.
A questa leggerezza (che non sta per superficialità come ci ricorda Calvino) si contrappone la solidità quasi monolitica della rivista che finora ha una cadenza quadrimestrale ed è disponibile appunto solo in formato cartaceo. (E non potrebbe essere diversamente dato che il pane è manipolazione e trasformazione della materia!)
L’Integrale è stata infatti stampata (da noi di Printaly!) su una Favini Shiro Echo White da 120 grammi che è la carta Favini con 100% di fibre riciclate: riciclabile, biodegradabile, certificata FSC™ e a zero emissioni grazie alla neutralizzazione della CO2 residua.
La sua matericità regala al lettore una piacevole esperienza tattile e dona un tocco rustico e artigianale che rimanda al tradizionale mondo della panificazione.
Una collana di libri come quelli usciti per L’Integrale racconta quindi la società attraverso un alimento vecchio quasi come il mondo, ma lo fa in modo contemporaneo. Da un lato lasciando che le parole spazino con leggerezza e traccino le maglie di una fitta rete di storie senza paletti concettuali, dall’altro inglobandole in un prodotto stampato che è prima di tutto materia.
L’Integrale è uno di quei progetti a cui siamo sempre felici di lavorare, sia per il loro spessore culturale che per la loro audacia. Vi invitiamo per questo a dare un’occhiata sul sito de L’Integrale e, perché no, collezionarlo. Per chi fosse interessato è acquistabile sullo shop online ma anche in tutta Italia presso alcune librerie e in alcune botteghe e panifici selezionati.
Se vuoi invece vedere altre riviste che abbiamo stampato, ti suggeriamo di leggere l’articolo che abbiamo scritto su WRPD Magazine è un magazine semestrale che promuove il dialogo tra arte, fotografia e moda.
