Hai mai fatto caso ai pannelli informativi in Braille o ai numerosi altri strumenti comunicativi che facilitano la vita e l’accessibilità di una città ai non vedenti? Vediamo perché anche dei semplici pannelli in DiBond possono contribuire ad abbattere le barriere architettoniche e culturali di un territorio.
Il Braille, il sistema di punti in rilievo che le persone possono leggere con le dita, ha migliorato la comunicazione per i non vedenti offrendo loro un modo rapido ed efficiente di leggere e scrivere. Ancora oggi è uno degli strumenti di comunicazione inclusiva più importante: ad esempio, viene utilizzato in luoghi pubblici, nei pulsanti degli ascensori, agli angoli delle strade, nei musei, o anche nelle indicazioni turistiche accanto ai monumenti.
Abbiamo infatti da poco realizzato dei pannelli informativi in Braille per la città di Lecce destinati all’installazione tattile della riproduzione di Porta San Martino.
Questo progetto è stato realizzato grazie al progetto “Monuments for all” del Lions Club Lecce Santa Croce, che si pone l’obiettivo di realizzare un percorso visivo-tattile per la fruizione dei beni culturali della città da parte soprattutto degli ipovedenti e dei non vedenti.
In questo percorso verranno ospitate riproduzioni tattili, in pietra leccese, dei prospetti degli edifici e delle loro principali caratteristiche architettoniche corredate da “lavagne tattili” ad elevato contrasto cromatico e tattile, contenenti la descrizione del monumento in lingua italiana, inglese e per l’appunto in Braille.


Il diritto ad una comunicazione accessibile
Cos’è il diritto all’accessibilità? Diremmo un sacrosanto diritto che è sancito prima di tutto dalla nostra Costituzione e poi anche dall’art. 9 della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità del 2006 (ratificata dall’Italia con Legge 18/2009) che recita testualmente:
“Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali.”.
Accessibilità quindi intesa prima di tutto come la facilità di accedere ad uno spazio, un servizio o un prodotto utilizzabili da chiunque in modo autonomo, sicuro e confortevole. Accessibilità non solo come abbattimento di barriere architettoniche però, ma anche di barriere culturali che impediscono la partecipazione sociale di alcune persone.
Sì perché un museo, un monumento o qualsiasi altro luogo di interesse culturale ha un ruolo anche sociale e costruire una comunità significa rendere le informazioni e le conoscenze accessibili a tutti.
Tornando quindi al nostro caso dei pannelli informativi in Braille per la città di Lecce, sono soltanto un piccolo tassello di una comunicazione inclusiva più ampia e sfaccettata. In ogni caso anche un esempio così limitato ci fa comprendere come i luoghi pubblici destinati alla conoscenza devono necessariamente offrire soluzioni per coinvolgere persone spesso ancora troppo isolate, emarginate e stigmatizzate dalla società.