Dopo Stone, MMMini e SSSingolo, PPPattern esce con la nuova linea dei NNNotes. Si chiama PPPlace, quaderni illustrati dedicati luoghi italiani più amati.
I primi ad uscire sono Roma, Torino e Milano (solo quest’ultimo con foglio di stickers annesso), tutti rilegati con filo refe e stampati su carta Fedrigoni Woodstock Betulla da 285 grammi per la copertina e 90 grammi per gli interni.

Partiamo dal primo dei tre artisti coinvolti, che ha realizzato le illustrazioni del NNNotes su Roma. Si tratta di Saleh Kazemi, illustratore iraniano classe 1992. Anche se nato e cresciuto a Teheran, si è trasferito in Italia a 19 anni, dopo il liceo, per studiare Grafica e Design all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Inizialmente si è concentrato sulla fotografia documentaria che è stata la sua prima attività professionale e da subito ha dimostrato di avere un notevole occhio, tanto che con i suoi scatti ha vinto numerosi premi.
La scelta di passare al disegno è nata dalla volontà di prendere le distanze dal mezzo tecnologico in generale, ma l’intento documentaristico è comunque restato carattere fondamentale del suo linguaggio artistico.

Nonostante ciò lo sguardo che guida la sua mano nel disegno è cambiato rispetto a quello che si nascondeva dietro l’obiettivo della macchina fotografica. Pur mantenendo lo spirito da reportagista, con le sue illustrazioni Saleh Kazemi osserva la realtà da prospettive differenti cogliendo il più piccolo dei dettagli. Nulla è superfluo, tutto ciò che lo circonda è rilevante e va perciò raccontato. I suoi disegni sono spazi condensati e concentrati di tratti che si intersecano, si intrecciano senza avere la meglio gli uni sugli altri. La realtà osservata, digerita e restituita da Saleh è infatti un groviglio di fili interconnessi, come se tutto ciò che il suo sguardo registra durante i viaggi, sui treni, nelle stazioni, nei caffè fosse parte di un unico mosaico moderno.
L’abbandono del mezzo tecnologico, e quindi in un certo senso la velocità che questo porta con sé, rimanda a una necessità di attesa, di riflessione, che ritroviamo anche nella lettura dell’immagine. La decodifica delle sue illustrazioni è un’operazione che ha infatti bisogno di tempo, è necessario indugiare e non solo posare uno sguardo fugace. Una sorta di elogio alla lentezza, al riprendersi il tempo sia nel creare che nel godere dell’arte.
Come Saleh Kazemi, anche l’occhio dell’osservatore è spinto al viaggio. Un viaggio immersivo che conduce a fondo, grazie ad un’osservazione minuziosa, allo scandagliare, al voler vivere dal dentro qualsiasi luogo e qualsiasi situazione.


Il secondo artista a realizzare uno dei NNNotes è Werther Banfi, nato a Milano nel 1979. Dopo aver frequentato il corso di “disegno industriale” al Politecnico di Milano è stato per circa 5 anni assistente collaboratore dell’artista Gionata Gesi “Ozmo”. Dal 2012 vive a Torino e ha iniziato a lavorare individualmente.
L’artista procede verso la sua costante e personale ricerca che vede un forte connubio tra segno grafico e realistico. L’idea dell’artista è quella di commutare all’interno delle proprie produzioni elementi simbolici, l’equilibrio delle forma e la potenza delle icone creando un dialogo capace di abbracciare due distinti percorsi tematici. Da una parte la fascinazione per la storia antica ed attuale, con miti e personaggi pubblichi intrecciati tra loro, dall’altra l’elemento naturale, con forme e figure organiche, la perfezione delle geometriche che chiudono il cerchio di un approccio sospeso in un limbo tra mistico ed onirico.
Il suo immaginario visivo si traduce in uno stile rigorosamente in scala di grigio poiché basato sulla tecnica del puntinismo che permette, grazie ai giochi di luce e dei toni di grigio, di creare diversi piani di visione.
L’insieme che ne deriva è “sempre più della somma delle sue parti” come afferma Werther citando il famoso motto della psicologia della Gestalt. E questo perché il suo segno oscilla tra il rigore della riproduzione e l’impulsività, estremi che si ricongiungono nello studio della forma come bilanciamento tra imprevedibilità casuale e matematica.


L’ultimo dei tre artisti coinvolti è Matteo Capobianco conosciuto come Ufocinque.
Matteo nasce a Novara nel 1981 e dal 1994 è uno dei protagonisti attivi della scena writing e poi street-art italiana, con numerosi interventi in spazi abbandonati.
Completati gli studi di Disegno industriale al Politecnico di Milano, inizia il suo personale percorso che lo porta alla fusione tra arte e progetto. Approccio che lo avvicina alla scenografia teatrale, realizzando infatti numerosi elementi scenici e scenografie vere e proprie per l’opera lirica. Lo strumento che lo accompagna in questo viaggio è la carta ritagliata a mano, che gli consente di allestire interi ambienti, rendendo la luce coprotagonista dell’opera. Dal 2007 in poi realizza numerose installazioni, sia in ambito artistico con mostre personali, che allestimenti per sfilate di moda, showroom ed eventi.

PPPattern e i suoi nuovi NNNotes sfruttano i molteplici punti di vista di questi straordinari artisti per portarci in alcune delle più grandi città italiane e creare nuovamente un prodotto unico ed originale.

