In giornate o periodi un po’ duri come questo, ricevere un augurio è davvero quel che ci vuole. E stampare un bel progetto che contiene un messaggio di positività a noi ha tirato ancor più su di morale.
Vi mostriamo quindi, finalmente, il poster con l’illustrazione di Marco Goran Romano realizzato in collaborazione con Design Playground. Un piccolo stampato da appendere al muro per ricordarvi ogni giorno di “alzarvi e splendere”, un promemoria di cui fare tesoro per iniziare anche la giornata più difficile con la voglia di spaccare il mondo.
Una bella iniezione di fiducia ce la siamo fatta dare anche dall’autore del poster, Goran, a cui abbiamo fatto qualche domanda per farci raccontare la sua storia e il suo approccio al lavoro.
Chi è Marco Romano?
Sono un illustratore pugliese, che dopo aver studiato a Firenze e lavorato a Milano, ha deciso di stabilirsi nelle Marche, più precisamente a Jesi.
Qui, oltre a fare i miei disegni, ho co-fondato insieme a mia moglie, Valentina Casali, lo studio Sunday Büro. Insieme ci occupiamo di lettering e type design per l’editoria e l’advertising.
Perché Goran?
Perché quando ero alle superiori i miei compagni di classe, per canzonarmi, hanno iniziato a chiamarmi come uno dei personaggi di uno spot dell’Independent Day di Bologna. Da quel momento in poi me lo sono ritrovato addosso e, anche se all’inizio non mi piaceva, col tempo mi sono abituato e l’ho fatto mio. Ho iniziato a firmare come Goran tutti i miei disegni e poi, quando ho inaugurato il mio primo sito portfolio, ho deciso di usarlo come nome d’arte.
Quando hai scelto di fare l’illustratore?
Ho sempre amato disegnare e non credo di aver mai smesso di farlo. La folgorazione però è avvenuta al secondo anno di ISIA, quando ho avuto modo di incontrare altri illustratori che mi hanno permesso di scoprire questa professione. Da quel momento è stato amore a prima vista perché finalmente avevo dato un nome a quello che desideravo fare per vivere. È stato come avere la conferma: sì, si può vivere di disegni.
Quali sono secondo te gli “ingredienti” che deve avere un’illustrazione affinché sia efficace?
Per me c’è solo un ingrediente fondamentale: la capacità di essere interpreti di ciò che ci circonda, della contemporaneità. Saper leggere un testo, analizzarlo e comprenderlo per restituire al pubblico la propria versione. Tutto il resto è secondario. Saper disegnare una mano è secondario. Saper gestire la prospettiva è secondario. Saper accostare un paio di colori è secondario. O meglio, è fondamentale per chi ambisce ad una carriera da disegnatore ma non è abbastanza per chi vuol fare l’illustratore.
“Da quel momento è stato amore a prima vista perché finalmente avevo dato un nome a quello che desideravo fare per vivere. È stato come avere la conferma: sì, si può vivere di disegni.”
In alcune parti dell’illustrazione è stata utilizzata una laminazione olografica che consente di ottenere effetti metallici cangianti sulle superfici scelte dello stampato. In questo caso era calzante poiché riproponeva visivamente proprio il messaggio del poster.
Segui un processo creativo sempre uguale o ti approcci alle commissioni in modi differenti?
Il processo è sempre lo stesso e, come ti anticipavo prima, si parte dall’analisi del testo. Dopo aver letto analizzo il contesto in cui quell’artwork verrà inserito, cerco di capire che registro usare, a cosa fare riferimento. Successivamente identifico delle keywords e, come se cercassi di mettere insieme due tessere di un puzzle, provo ad unire due concetti, apparentemente distanti, nel tentativo di creare un’immagine nuova, inconsueta, che sia in grado di raccontare in modo semplice il tema che sono chiamato a raccontare. Il resto viene da sé.
Se dovessi dare un consiglio ad un illustratore alle prime armi quale sarebbe?
C’è un verso di Neffa che adoro e che recita così: “Ama il rap, studia il rap, smetti di sporcare il rap, devi imparare a rispettare il rap”.
Lo trovo particolarmente adatto a questa domanda perché sostituendo la parola “rap” con “illustrazione” il risultato riassume perfettamente il mio pensiero.
Molte delle persone che si approcciano a questa professione sono mosse da una profonda infatuazione nei confronti dell’illustrazione ma non l’hanno studiata o non ritengono importante studiarla.
Il risultato è che, approcciandosi senza rispetto ad un qualcosa di così bello, si corre il rischio di rovinarlo. Per questo motivo, se veramente si desidera intraprendere questa carriera, lo si deve fare in maniera rispettosa, avendo preso coscienza di quello che si sta facendo. Di illustratori improvvisati ne è pieno il mondo, serve gente con la testa sulle spalle, che prende questa professione per quella che è.
“Per questo motivo, se veramente si desidera intraprendere questa carriera, lo si deve fare in maniera rispettosa, avendo preso coscienza di quello che si sta facendo.”
Anche “Wake up and shine” potrebbe essere un bel consiglio! Perché hai scelto questa frase e come hai ideato l’illustrazione per il poster di Printaly?
Beh, perché è quello che spero di sentirmi dire tutte le mattine, quando suona la sveglie. È una sorta di augurio universale che intendo porgere a tutti. Un po’ come “alzati e fattura” ma meno milanese.
E poi è figo perché si ricollega alla superficie riflettente che impreziosisce il poster, no? :)